Laboratorio di regolazione emotiva: quando la Ricerca incontra le scuole e le famiglie

Il progetto Quartieri Educanti è un progetto finanziato dall’Unione Buddhista Italiana e sviluppato da Fondazione Fenice Onlus con sette partner di progetto, tra cui la Cooperativa Renato Franco, l’Associazione Culturale Eos e, in particolare, l’Isola della Calma, gruppo di Ricerca del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS) dell’Università di Padova.

Quartieri Educanti punta a consolidare modelli scolastici all’avanguardia, aperti ed inclusivi che aiutino a ridurre i tassi di abbandono scolastico precoce e il fenomeno del white flight.
Il progetto vuole essere un primo progetto pilota che potrà essere replicato in tutte le scuole italiane e già in questa sua prima edizione ha coinvolto oltre 800 soggetti, tra studenti, docenti e genitori, che hanno partecipato gratuitamente ad attività laboratoriali sui temi della robotica, sostenibilità, inglese e regolazione emotiva.

Il laboratorio di regolazione emotiva, erogato da Fondazione Fenice Onlus in collaborazione con il team di Ricerca dell’Isola della Calma, è strutturato in tre livelli di intervento sui bambini. Il primo livello d’intervento riguarda la prevenzione primaria, che è rivolta a tutti gli studenti della scuola. Il secondo livello d’intervento focalizza l’attenzione sulla prevenzione secondaria e si rivolge a piccoli gruppi di studenti che presentano maggiori difficoltà. Infine, il terzo livello di intervento è caratterizzato da un approccio individuale, volto ad aiutare ciascun bambino a trovare la giusta dimensione per calmarsi e scoprire tutti i trucchi necessari per stare meglio.

All’interno del progetto UBI mi occupo di entrare nelle classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado per svolgere il laboratorio di regolazione emotiva. Una prima attività che proponiamo nelle classi primarie è la lettura di una storia, accompagnata da stimoli tattili e uditivi, che aiuta i bambini a concentrarsi sui 5 sensi e le sensazioni corporee in modo da imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni. D’altra parte, per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado, proponiamo il percorso “Stare bene con sé e con gli altri!”, che ci consente di ascoltare i ragazzi e guidarli nella gestione degli stati d’animo come la rabbia e il conflitto, insegnando loro come questi possano rappresentare un’opportunità per rafforzare la relazione, anziché un punto di rottura con gli altri. La chiave? Esprimere le emozioni con assertività, senza oltrepassare il limite e rispettando l’altro.
Lucia Culot Psicologa, Isola della Calma, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova

A questi tre livelli d’intervento rivolti ai bambini, si affiancano due percorsi formativi, uno dedicato al corpo docente e l’altro rivolto ai genitori.
Il percorso formativo rivolto al corpo docente prevede una serie di incontri finalizzati a lavorare sul benessere personale degli insegnanti e sulle strategie di regolazione emotiva che possono adottare per migliorare la qualità dell’interazione con i propri studenti. L’obiettivo è creare un clima di classe positivo in cui gli studenti si sentono protetti e stimolati ad esprimere le proprie idee e a collaborare tra di loro.
Il percorso formativo rivolto alle famiglie si rivela anch’esso essere un elemento cruciale per creare un clima sereno, dove le esigenze emotive del bambino vengono soddisfatte e i conflitti familiari vengono gestiti in modo costruttivo. Durante tale percorso, i genitori imparano strategie di autoregolazione per promuovere l’utilizzo di tali strategie anche in ambiente domestico e si confrontano con gli esperti per intervenire tempestivamente in caso di difficoltà o esigenze particolari dei figli. In questo modo, contribuiscono al loro sviluppo socio-emotivo attraverso un approccio partecipativo ed inclusivo.

Il laboratorio di regolazione emotiva, che offriamo alle scuole, si concentra sia sugli studenti che sugli insegnanti e le famiglie, in quanto riteniamo che la presa in carico dei bambini implichi anche un’attenzione verso gli attori sociali che li circondano. Tale attenzione consente di creare un ambiente di apprendimento positivo e inclusivo, in cui i ragazzi possono sviluppare e migliorare le proprie competenze socio-emotive, come la gestione delle emozioni, la comunicazione efficace e l’empatia verso il prossimo.
Lucia Culot Psicologa, Isola della Calma, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova

Creare un ambiente familiare e scolastico armonioso significa piantare un seme in ciascun bambino e coltivarlo con amore e attenzione, affinché possa germogliare e diventare una pianta meravigliosa capace di irradiare purezza e vitalità.

Per portare nella tua scuola il laboratorio di regolazione emotiva di Fenice Junior Academy e Isola della Calma, contattaci a: scuola@fondazionefenice.it 

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